Stagione
di Alda Merini
Ideazione e regia Caterina Pontrandolfo
Trascrizioni per la voce e pianoforte Rodolfo Medina
Produzione Nuova Atlantide Teatro
In scena una donna con la sua storia misteriosa di Madre che racconta i momenti più importanti: dalla visita dell’Angelo, al Figlio nel suo grembo, al rapporto con Giuseppe, alla straziante Morte del Figlio, al tripudio della sua Resurrezione. In scena, quasi niente: una piccola sedia e teli di vario colore che divengono culla e sudario, ali e manto di Regina, velo da sposa e grumo di sangue. Oggetti d’uso quotidiano come in una casa contadina: una brocca piena d’acqua, un bacile, un libricino di preghiere. Azioni quotidiane mutuate anche dalla tradizione contadina del Sud. E semi di grano simbolo di vita e di morte. Una seconda voce in scena è quella dell’attore Rodolfo Medina a cui sono affidate alcune pagine di prosa del Magnificat, in cui quasi la poetessa sembra sdoppiarsi in una voce più razionale che emotiva, per poi arrendersi all’onda in piena dell’Amore misericordioso di Maria. Il monologo tra azioni, poesia e prosa, lascia spazio al canto e alla melodia: canti della tradizione mediterranea in diversi idiomi: ebraico, sefardita, langue d’oc, dialetto sardo, dialetto lucano, canti del Livre de Vermell, e liriche di ispirazione classica accompagnate dallo stesso Rodolfo Medina al pianoforte, lo strumento amatissimo dalla poetessa milanese che amava suonarlo. Rodolfo Medina ha curato anche le trascrizioni per voce e pianoforte di canti di tradizione orale eseguiti da Caterina Pontrandolfo.