Stagione
Domenica 12 novembre ore 18
“MORIRE DI LAVORO: FINO A QUANDO?”
Massimo de Vita e il poeta operaio Ferruccio Brugnaro dialogano sugli incidenti mortali alla Thyssenkrupp e al Petrolchimico di Marghera, tra letture, immagini e testimonianze.
Con la partecipazione del Senatore Tino Magni (gruppo misto) Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
La mancanza di cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro e le morti sul lavoro costituiscono un tema su cui il Teatro Officina si è soffermato più volte durante la sua attività.
La serata del 12 novembre, alle ore 18, si aprirà incontrando il poeta operaio Ferruccio Brugnaro che racconta la sua esperienza politica e culturale vissuta al Petrolchimico di Marghera durante gli anni di esposizione al rischio chimico che quel territorio ha tragicamente conosciuto.
In quell’occasione, Massimo De Vita darà voce ad alcuni testi del poeta, per terminare con una lettura di Daniela Airoldi Bianchi di un brano tratto da "Petrolkiller" di Gianfranco Bettin, una toccante testimonianza dei drammatici effetti delle sostanze tossiche del Petrolchimico di Marghera.
Ferruccio Brugnaro all’inizio degli anni ‘50 è operaio a Porto Marghera, dove fa parte del Consiglio di Fabbrica Montefibre-Montedison e diventa uno dei protagonisti delle lotte per i diritti dei lavoratori. La sua attività di scrittore inizia nel 1965 quando distribuisce ciclostilati di poesia, racconti e pensieri presso i quartieri e le scuole frequentati dai lavoratori in lotta.
Le sue numerose raccolte di poesia, tradotte in inglese, francese e spagnolo, avranno sempre come tema centrale quello del lavoro.
A seguire lo spettacolo
“IL PAESE DELLE FACCE GONFIE”
Sul disastro ambientale provocato a Meda dalla diossina dell’Icmesa
Con Stefano Panzeri
Testo di Paolo Bignani, Regia di Marco di Stefano
E' la storia di un disastro ambientale che si sarebbe potuto evitare se si fosse dato ascolto a chi aveva a cuore la salute della gente. La voce è quella di un uomo che vorrebbe tornare bambino, quando le nuvole gli passavano sopra la testa ed erano desideri che aspettavano di prendere forma. Il bambino ritorna nel linguaggio e nello sguardo ingenuo e dissacrante sugli avvenimenti.
La storia, i luoghi e i personaggi sono di fantasia, ma tornano alla mente gli eventi che hanno danneggiato e continuano a danneggiare salute e ambiente, a testimoniare che poco si è imparato negli anni.
Ingresso Euro 12